Dall’altra parte dell’Oceano, in California, una nuova generazione di alpinisti si affaccia nella Yosemite Valley alla metà degli anni cinquanta. A mettersi in luce sono due personaggi destinati a diventare famosi: Royal Robbins e Warren Harding. Robbins, che è considerato uno dei migliori alpinisti del mondo, è sempre stato un difensore del purismo. Harding, personalità vulcanica, anarchico insofferente di ogni limitazione, invece ha fatto ampio uso di mezzi artificiali e di chiodi ad espansione. Robbins riesce a salire nel 1957 la verticale parete nord-ovest dell’Half Dome. Per la prima volta, uno dei veri e propri big walls di Yosemite è stato superato.
La rivincita di Harding arriva qualche settimana più tardi. Nei primi giorni di luglio, accompagnato da Bill Feuerer e Mike Powell, Harding attacca con decisione la parete più impressionante della Valle, quella che nessun altro alpinista ha mai osato tentare. E’ The Nose, “Il Naso”, lo sperone meridionale di El Capitan, che offre una linea evidentissima e impressionante al centro di una parete sconfinata – più di mille metri di altezza – e particolarmente levigata. “Salirò quella maledetta via” esclama Warren Harding prima di mettere le mani sulla roccia. La salita viene terminata nel novembre del 1958 (la salita era stata compiuta in vari tentativi, lasciando le corde fisse in parete per le risalite) dopo diciassette giorni di arrampicata effettiva e con ben 125 chiodi a pressione.
La via più celebre della Yosemite valle e dell’intera America è stata appena completata e per noi un bell viaggio 50 anni dopo…