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Sergent – Cracks

Il Diedro del Mistero

Bella giornata al Sergent,
dove abbiamo salito 3 vie storiche, dei veri “must” della valle per quanto riguarda l’arrampicata in fessura su livelli medio facili.
Se uno vuole impratichirsi con l’uso delle protezioni veloci e con gli incastri in fessura, prima o poi dovrà passare da lì e misurarsi con quei movimenti.
Queste vie, benché corte e di grado non elevato, hanno una loro piccola anima, hanno visto passare generazioni di rocciatori, tutti inizialmente spaventati, per non dire terrorizzati, all’idea di avventurarsi su quelle roccie prive di chiodi o spit, consci che una volta alzati i piedi da terra, tutto dipende solo da loro, senza poter contare su nessun aiuto esterno.
Ma una volta dominata la paura, capito come usare nut, friends, mani e piedi, le fessure non sono poi tanto terribili e regalano esperienze e soddisfazioni particolari, non paragonabili ad un tiro attrezzato!

Queste le vie:

Nicchia delle Torture (con partenza su Paperinik) 6B+, 6B
La placca in partenza è subito impegnativa e tecnica, poi si arriva al tiro della nicchia che si risolve con numerosi passaggi in fessura, belli e impegnativi.

Diedro del Mistero (con partenza su Manovre Orchestrali) 6B, 5+, 6B
Anche qui si parte in placca, un 6B Valle Orco molto più simile ad un 6C, soprattutto nel passo chiave… che naturalmente non si dice dov’è!! Poi un bel 5+ in parte da proteggere e da non sottovalutare. Infine il Diedro. 15 metri di roccia Valle Orco meritatamente famosi, interamente da proteggere.

Incastromania 6A
Una fessura curvilinea interamente da proteggere; la prima volta che la si sale in libera e senza patemi dà una grande soddisfazione, sproporzionata rispetto a tutti i 6A che un principiante può fare in falesia.
E’ impegnativa e soprattutto psicologica, bellissima!

Alcuni consigli per chi inizia ad affacciarsi alla cosidetta arrampicata “TRAD”, visto che questo è il sito di una scuola di alpinismo…

Affrontare queste vie con grande umiltà, non ricercare a tutti i costi la libera al primo tentativo, tanto di solito non viene ed è meglio evitare lunghi voli su protezioni veloci. Le vie cambiano completamente prospettiva una volta che si conosce dove e quali protezioni usare lungo il tiro, dove sono i riposi, dove le prese e gli incastri migliori. Rispetto alle relazioni portare sempre qualche protezione in più, raddoppiare i friend medi non fa mai male, soprattutto quando non si conosce il resto del tiro e quali saranno le misure da usare.

Buon divertimento!

Ah, che si sappia, ogni volta che si va al Sergent bisogna finire la giornata stritolandosi le mani alla celebre fessura Kosterliz, ieri abbiamo incontrato il mondo, c’era più gente lì che in tutto il resto del Sergent.

Roc Muntun in Val Sangonetto

Il Roc Muntun (o rocca del montone) e’ una bella parete di gneiss alta 100m immersa in un gradevolissimo ambiente alpino alle porte del parco Orsiera-Rocciavrè. Il vallone e’ quello del Sangonetto, che sale al Colle del vento, classica gita escursionistica e scialpinistica. L’accesso che abbiamo scelto e’ pero’ quello dalla val di Susa scavalcando la dorsale al passo dell’Orso.

sorprendente roccia compatta e rugosa, per niente sporca. complimenti ai primi salitori! Io aggiungerei qualche spit qua e la ma si perderebbe un po di “ingaggio”. vie di 4 tiri, con difficolta concentrate nella prima parte più verticale. 9 vie di recente chiodatura dal 5c al 6b+.

non e’ una falesia frequentata, anche per l’avvicinamento. qui gli arrampicatori sono ben pochi! alla vista delle corde, gli escursionisti ci chiedevano dove mai avessimo intenzione di andare a scalare!

Con Carla e gli entusiasti Felice S. e Armando M. e la immancabile Dianetta-bau.

In auto: villarfocchiardo, certosa monte benedetto, alpe fumavecchia 1440m, casotto fumavecchia 1660m (diversi km di strada stretta e sterrato, astenersi macchinoni o carrozzerie “delicate”).
a piedi: salire per comodo sentiero al passo dell’orso 1850, girare a ds (ovest) sentiero mezzacosta fino alla freschissima fontana nuna 1920m, bivio vs sinisra scendere leggermente sentiero mezzacosta fin alla base della parete che si mostra bene solo alla fine. La “Via per Silvano” e’ la piu a destra e attacca una lama-fessura salendo in obliquo verso sinistra. L1 5c chiodato extra-lungo, L2 5b, L3 5b, L4 4a. Discesa in doppia max 40m.

Roc Muntun via per Silvano
quota base arrampicata (m): 1900, sviluppo arrampicata (m): 130, dislivello avvicinamento (m): 300 difficoltà: 5c obbl esposizione : Sud-Ovest
località partenza: Villarfocchiardo (Nord, 1h20 cammino senza neve) o Indiritto di Coazze fraz. Tonda (Est, 2h a piedi)

Un luogo “storico” dell’arrampicata – St. Jeanne

Il Baou (pronuncia Baù) de St. Jeannet è una bella piramide calcarea, rinomata tra gli arrampicatori, visibile per lungo tratto dell’autostrada che congiunge Mentone a Cannes. Sul lato est la parete è più articolata e divisa da terrazze erbose; a ovest invece un bel salto di duecento metri consente lo
sviluppo di numerosi itinerari di discreto impegno e sviluppo. Recentemente è stata effettuata un’opera di riattrezzatura a fix, che ha ingenerato un po’ di confusione: alcune lunghezze sono state ridisegnate, altre hanno conservato la chiodatura originale. Ne deriva che non sempre è facile districarsi tra le linee che si sovrappongono e si intersecano.

L’ambiente è di primaria bellezza, pulito e ordinato; i centri di St. Jeannet e di Vence, frequentati tutto l’anno, offrono esempi calzanti di come il rispetto del territorio e delle regole possa creare, pur in ambienti discretamente antropizzati, una piacevole armonia di colori e proporzioni.

Ormai dovete andare lì…

Diedro Nanchez – Caporal

Diedro Nanchez – Caporal

Una salita al Caporal non è mai banale. Perché il piccolo, grandioso gioiello di granito della valle dell’Orco è una scuola di arrampicata che richiede bravura si, ma… soprattutto nervi saldi e grande cuore.

Le difficoltà sono relative, di fronte ad esse ci si misura “dentro”, in una società dove solo “l’esterno” sembra contare.

“Diedro Nanchez” ED- (6 tiri, F6b max (F6a obl.), 160 m)

Continua il percorso granitico tra valle Orco e adiacenti… ma la montagna senza l’amicizia è niente, dedicata a Micky!

Un Dru tutto Italiano

Il Becco di Valsoera è una bella cima di granito, nascosta tra le pieghe piemontesi del Gran Paradiso. Scoperto già da Giusto Gervasutti, fu tuttavia salito per la sua via più elegante solo nel 1960, da una cordata lombardo-piemontese. Fu una della più importanti imprese dell’epoca. Da allora tutti gli alpinisti sognano di salire questa classica delle classiche…

Becco di Valsoera, 3369 m
Via Perego-Mellano-Cavalieri, TD, 600 m (450 m sino all’anticima), VI+/A0

Buone vacanze!

Corsica: sole, granito e mare!

Bavella – Uno dei paradisi europei dell’arrampicata su granito, Bavella si compone di una serie di torri (le Aiguilles) nei dintorni del Col de Bavella e di una gran quantità di pareti sparse nei valloni laterali. Alcune formazioni rocciose ricordano quelle della Gallura sarda, a duomi di granito, mentre altre sono di tipo più alpino, delle vere e proprie cime rocciose. Grandiose sono le placche del massiccio del Polischellu (Teghie Lisce), apparentemente inscalabili, veramente un angolo di Yosemite in pieno Mediterraneo. Completano il quadro la bellissima guglia della Punta Lunarda (un piccolo Dru) e le pareti selvaggie e isolate della Tafunata di Paliri o tutte quelle dove lo sguardo si perde, che spesso paiono tanto lontane quanto irraggiungibili.

La gran parte delle vie proposte presenta uno stile granitico classico, con progressione su placca appoggiata tecnica. Fanno eccezione le vie del Rossolino, atletiche, e quelle della Punta dell’Acellu, che presentano fessure off-width. Non manca qualche strapiombo a tafoni, forse il più bel granito d’Europa come ha detto la Destivelle? Non lo so, ma sicuramente uno spettacolo da tornare a vedere al più presto!

L’altra faccia del pastore – Colpo Basso

La Parete delle Ombre è una bella struttura che s’erge in una valletta laterale del fianco destro idrografico della Valle dell’Orco. Ha la forma di un gigantesco rombo appoggiato, con un’esposizione che varia dal N all’W. Le vie sono molto interessanti ma appartengono ad un’arrampicata più tradizionale che moderna. Su di esse occorre avere padronanza nel fissare le protezioni, esperienza di arrampicata in stile granitico, sangue freddo per qualche tratto un po’ pauroso.

Colpo Basso – (D+, 160 m, la via è schiodata, 1a salita G. Azzalea e F. Toldo, 10.7.1980), si articola in sei lunghezze molto classiche. Molto interessante, quanto improteggibile, il caratteristico camino della terza lunghezza (il camino dei Rapatsafiou).

Orpierre, l’anti Verdon della Provenza

Orpierre: a nord di Sisteron, un piccolo borgo di minatori-coltivatori-cacciatori, circondato da pareti rocciose. Praticamente sconosciuto prima che l’arrampicata sportiva diventasse uno sport di massa, ora ha aggiunto il turismo alle sue attività. Con il tempo sono state aperte, riscoperte ed attrezzate centinaia di vie, dalla falesia con gradi anche molto alti alle vie di 100-200 metri di altezza. La roccia è un calcare grigio compatto e lo stile di arrampicata varia da settore ma è generalmentte piuttosto tecnico = scordatevi il “ciapa e tira” e guardate bene dove piazzate le punte dei piedi! Altri problemi pero’ non ce ne sono, perchè l’attrezzatura è semplicemente perfetta! Sebbene la roccia ricordi a volte quella del mitico Verdon, il resto è tutta un’altra cosa. Un testo sul Verdon avverte infatti “ricordatevi che non siete ad Orpierre!”. Effettivamente per non trovare l’attacco di una via ad Orpierre bisogna bere almeno 2 calici di birra a stomaco vuoto! I cartelli indicatori dei settori, disposti ad ogni biforcazione del sentiero, ti seguono già dal parcheggio. Il luogo è da frequentare nella mezza stagione o anche d’estate, ma evitando le giornate piu torride. Acqua solo vicino ai settori “Belleric” , “La cascade” e parte di “Le chateau”. Le grandi vie si trovano sul “Quiquillon” (ombreggiato solo il settore ovest), ma anche il “Pilier d’Ascle” e l'”Adrech” offrono vie di più lunghezze. In pieno sole, ma con l’ombra del bosco ai piedi è il settore “Quatres Heures”. Un grazie a Michele Motta, che mi ha fatto conoscere questo posto.

I Fantastici Quattro – Finale Ligure

A parte occasionali cambiamenti di formazione, la squadra è composta da quattro amici che hanno guadagnato i loro superpoteri dopo essere stati esposti a una eccessiva quantità di raggi cosmici… Mister Fantastic (alias Christian), la Donna Invisibile (alias Daria), la Torcia Umana (alias Alexei) e la Cosa (alias Sergio) sono andati a Finale Ligure, una delle più conosciute zone di arrampicata del nord-ovest d’Italia (dove sarà l’ultima uscita del corso).

Splendide pareti di calcare fossilifero rosa si affacciano a pochi chilometri dal mare; il clima e’ favorevole per gran parte dell’anno e il paesaggio circostante è di grande effetto. Vegetazione, sole, mare e paesaggistica meriterebbero da sole una visita. Tanti siti di arrampicata, alcuni assolutamente imperdibili per la bellezza delle pareti e dall’arrampicata, altri davvero persi nell’oblio e nella macchia mediterranea fittissima che li rende irraggiungibili.

Vi aspettiamo tutti, mi raccomando, per l’ultima uscita!

Guerre Stellari – Jedi Master

Nell’universo di Guerre Stellari, Hoth è il sesto pianeta di un sistema solare che porta lo stesso nome. E’ un pianeta coperto di neve e ghiaccio, con diversi satelliti naturali orbitanti, e vicino a una cintura di asteroidi. Sul pianeta esistevano diverse creature native del luogo, come esempio il chrtur. Hoth, anche se a vista d’occhio compariva come pianeta interamente ghiacciato, possedeva delle caverne o cavità che ospitavano campi di licheni, di cui le gente si cibavano…

Allora, una nuova cordata galattica (dal Hoth) in circolazione partivano per la nuova via di Jedi Master… in poche parole: Che la forza sia con te!

Jedi Master – (200 m, 6c+/7a max, 6b+ obbl.), aperta da poco più di un mese e destinata a diventare una classica. Si articola in sette lunghezze molto varie: fessure, muri, placche… c’è un po’ di tutto.

Materiale: 2 corde da 60 m, 10 rinvii, 1 serie di friends dal #.4 al #4 Camalot (doppio il #1 e #3).