Sperone Frendo – Aiguille du Midi

Venerdì 4 Luglio, partenza alle 4 e 30 e via verso Chamonix, a prendere la prima benna alle 7 e 10Il programma è quello di affrontare la via in giornata, 300 m. di avvicinamento più 1200 m. di parete più tecnici in roccia e ghiaccio, e arrivare alla stazione dell’Aiguille du Midi entro le 17 e 30, per prendere l’ultima corsa di discesa ed evitare di dormire nei bagni come l’ultima volta (Modica-Nouri)!
E’ andata benissimo, ci siamo divertiti un casino e alle 17 eravamo già a Chamonix a scolarci la birra.
A un certo punto salendo ci siamo sentiti anche un attimo fighi quando abbiamo sorpassato una cordata di tedeschi partita dal rifugio del Plan des Aiguilles alle 3, ma poco dopo ci siamo immediatamente ridimensionati quando sulla parte di ghiaccio siamo stati letteralmente sverniciati da una giovane guida francese, che da sola, senza corda, saliva con naturalezza imbarazzante al triplo della nostra velocità.
La via non è mai difficilissima, bisogna arrampicare con gli scarponi e procedere velocemente ma allo stesso tempo non essere pigri nel proteggersi un minimo, le prese non sono mai sicure al 100% e non ci va niente a trovare la placchetta verglassata e finire di sotto.

Decisamente straconsigliata, una via magnifica, adesso poi è in condizioni perfette!

Nord + Nord = 4061 !!!

Cosa fare per fare un po di fiato durante il recupero del corso?
La Nord del Ciarforon? L’ho già fatta io…
La Nord della Becca di Monciair? Azz, l’hai già fatta tu…
Perché non provare a farle tutt’e due? Ci sarebbe anche Christian.
Bisogna però partire presto, altrimenti torniamo su granita..
La seconda nord non la attacchiamo se le siamo sotto dopo le nove
Partiamo alle tre dal rifugio ed alle sei siamo in cima al Ciarforon, poi la neve ci premette una facile e veloce discesa dalla parete Ovest. Alle otto e un quarto siamo in cima alla Becca.
Alle dieci e mezza siamo nuovamente al Vittorio Emanuele per dare il Benvenuto agli allievi che sono arrivati con zaini epici guidati da Luciano (lui con due zaini, uno dietro e l’altro davanti :-DD )
Inizia per noi il duro !! lavoro da istruttori con un pomeriggio di manovre su di un nevaio sotto il sole cocente ed il giorno dopo… otto allievi su nove in cima al Grampa. Tutti soddisfatti e sorridenti (vedi foto)
Complice anche la fortuna sfacciata che ci ha permesso di dormire nel locale invernale e non all’ aGGhiaccio…
Bello, bello, bello !!! Se non ci fosse il ginocchio a ricordarmi che “ho quasi quarant’anni….”

Per gli amanti del dry tooling

Dopo la stagione di ghiaccio, è finito da un po’, ci sono vari programmi di allenamento……Per gli amanti del dry tooling o per chi volesse allenarsi per le salite su ghiaccio questo sito è sicuramente tra i più allenanti, è anche ottima per cominciare a muovere picche e ramponi a secco.

Il posto: Chiesa di S. Leonardo – Revello
Difficoltà: Vie da M5 a M11/M11+ (lavorano ancora)

Ormai è presto……

Due giorni ad Argentière

Dopo corsi e ri-corsi (fatti e subiti) finalmente siamo riusciti a farci una due giorni sul ghiaccio tutta per noi.
Assieme ad altre due cordate conosciute al corso IA ci siamo diretti nel Briançonnaise e li, Prima a Frassinier e poi a Fournel abbiamo concluso la stagione (forse)
L’unico inconveniente….Capitani coraggiosi dalla seconda sbarra. Eterno !!! Ma decisamente un buon alenamento per far girare le bielle in alta quota.
Sabato su Le diedre pisciava decisamente, ma al gite le papillon di Argentiere abbiamo potuto asciugare tutto e rifocillarci a dovere.

Symphonie d’automne – Alpe d’Huez

Sarà stato il suo nome, o le foto del libro di Godefroy Perroux (esploratore di cascate d’oltralpe negli anni ’80 e ’90, praticamente un Giancarlo Grassi di Francia!) trovato per caso a Torino in un banchetto dell’usato. Sarà stata la voglia di salire del ghiaccio in quota e al sole, ammirando nuovi panorami: ma era da un bel po che ci pensavo!

Ora che l’ho salita con John-Paola e Carla posso dire che “Symphonie d’automne” ha ricambiato le aspettative!

Una scalata sostenuta ma ancora “classica” (4 grado) su una gemma di ghiaccio alta 120 metri.

l viaggio lungo in auto, fortunatamente spezzato con una notte nel mio “rifugio” di Briancon, la levata non puntuale e la corsa in auto, la coda alla biglietteria della telecabina Grandes Rousses, qualche difficoltà nell’ indovinare la pista giusta che corre in alto sotto la bastionata, un po’ di apprensione nel vedere le prime magre cascate, ma infine eccola: incastonata fra le rocce, in ottime condizioni e “tutta per noi”!

Salire su 2 linee parallele scambiandoci le foto, rendersi conto di quanto sia grande e man mano più verticale ed aerea, l’uscita nel sole e la sorpresa di trovare le “5 abalakov” collegate per la prima calata!

Le doppie, la corsa per “..perdere” l’ultima funivia, poi scendere a piedi guardando il sole che tramonta dietro le montagne dell’Oisan, finalmente rilassati! Magnifico!!!

Sodoma e Gomorra

13 Gennaio
Insieme a Guido sono andato a fare due bellissime cascate nel Vallone di Ollomont, un posto veramente bello e tranquillo.
La valle si raggiunge molto comodamente uscendo ad Aosta Est e continuando in direzione del Gran S. Bernardo. Dopo una lunga galleria si prende la prima uscita della superstrada, e si seguono le indicazioni per Ollomont; si risale tutta la valle e si parcheggia l’auto alla borgata Glacier, dove la strada finisce.
Le cascate si tovano in alto a destra, e sono ben visibili dal parcheggio. A destra la più facile Gomorra, (100m , II-3 o II-4 con uscita di destra), a sinistra la slanciatissima Sodoma, (60m, II-5).
Abbiamo con noi le ciaspole e le usiamo fin da subito visto le recenti nevicate. In 30 minuti risaliamo il boschetto e puntiamo subito verso Sodoma, il principale obbiettivo della giornata. La cascata, volendo, si fa in due tiri con sosta a sinistra alla base della candela finale, ma con corde da 60m si può fare un tiro unico. Optiamo per quest’ultima soluzione, e il tiro si rivela bellissimo e di soddisfazione ma non difficilissimo grazie al ghiaccio buono e parecchio lavorato dai precedenti passaggi.
Discesa in doppia da un albero sulla destra, che porta fin quasi alla base del canale d’accesso, che visto il ghiaccio affiorante necessita di un minimo di attenzione.
Siamo poi passati alla vicina Gomorra, che abbiamo fatto in tre tiri uscendo per la candela di destra. Entrambe le cascate meritano una visita, e Sodoma è veramente bella, da vedere e da scalare.
Occhio solo agli orari perché entrambe le cascate prendono sole dalle 14,00 in poi.

Anfiteatro del Martinet

16/12/07
Domenica sono andato a dare le prime spicozzate della stagione all’Anfiteatro del Martinet. C’e’ ancora poco ghiaccio in giro, ma in Val Varaita qualcosa e’ sempre formato. Il socio abituale Guido8ne è ancora infortunato alla caviglia e mi unisco a Enrico e Franco, due istruttori della scuola di Orbassano; con Enrico sono già stato 4 giorni in Dolomiti quest’estate e frequenta il corso IA con me, Guido e Blex.
Alle 9 e 15 arriviamo al parcheggio e ci accorgiamo che molti altri hanno avuto la nostra stessa idea. Dalla folla mi vedo spuntare Gianpiero e Sofia, che insieme ad altri 8 della Gerva intendono aggredire come noi quel poco di ghiaccio che c’e’ all’anfiteatro.
Mega ingorgo al primo salto, che per qualità del ghiaccio e traffico infastidisce sempre non poco, ma appena arrivati all’anfiteatro torna il buon umore. La parte sinistra è tutta formata, la Goulotte, lo Scudo, Martinet di Sinistra e Bianca Sirena, tutte in buone condizioni.
Iniziamo a scalare e tra una spicozzata e l’altra la giornata si anima; una cordata sta uscendo dall’ultimo difficile tiro della Bianca Sirena di sinistra, un bel quinto grado con uscita su frange strapiombanti, ed ecco che il primo di cordata ci delizia con due bei voli su vite, il secondo dei quali di almeno 5 metri e a testa in giù. Lo scalatore illeso riparte e al terzo tentativo riesce a uscire dal difficile passaggio.
Noi attacchiamo la Martinet di Sinistra e all’ultimo tiro Franco si prende un frigorifero di ghiaccio in pieno viso, che a fine giornata gli costerà 3 punti di sutura al pronto soccorso di Saluzzo. Dato l’imprevisto non abbiamo avuto tempo per salire altre linee, né siamo passati per la solita birra da Isaia, ma alla fine siamo contenti che il danno non sia troppo grave e tutto si risolverà a breve.
Forse come inizio poteva essere migliore, ma intanto la stagione è incominciata… e scalare su ghiaccio è sempre divertente

Cascate di Pontat

Val di Lanzo – Cornetti di Balme = tradizionale meta per la prima spiccozzata! Serafino, Carla e Banzai (+Dianetta-bau) con la 4×4 sotto una nevicata man mano più insistente. 1 ora con le ciaspole. Incredibile! delle tracce a piedi indicano che non siamo i soli in “astinenza”. Le colate sono bianche di neve. Quando arriviamo, i due ci dicono di essersi ritirati per il ghiaccio troppo sottile della cascata di destra. Morale: salito salto centrale nella parte destra e, grazie al fiuto di Seraffo, trovata anche la sosta su roccia (in cima a dx) che era sommersa dalla neve. Ora, se non nevica più, c’è la traccia necessaria. Ghiaccio un po’ magro, qualche roccia affiorante. Il tempo migliora e noi speriamo per la stagione iniziata…. ora che il ghiaccio l’abbiamo “rotto” °-))

Scuola di Alpinismo e Arrampicata Alberto Grosso