E così sui due piedi, con l’ultimo numero di Vertical in mano, siamo andati a vedere com’è Kandersteg. La risposta è: fantastico! Il viaggio con l’auto sul treno ci diverte, dà l’idea di addentrarsi in un posto “diverso”, all’arrivo è buio ma ci sembra di intuire qualcosa…o forse è solo che non vediamo l’ora.
In puro stile borghese stiamo all’Hotel hermitage che, oltre a essere un posto dove si sta molto bene, ci permette di andare a scalare senza più usare la macchina. Il giorno dopo corriamo a comprare la guida, poi partiamo alla scoperta del settore più vicino e famoso: l’Oeschinenwald. L’alpine spirit qui non serve: l’avvicinamento è di 15 minuti dalla stanza per 20 metri di dislivello.
Siamo molto fortunati: in quello che è il settore più affollato troviamo 3 cordate prima di noi. Periodo azzeccato, a quanto pare, perchè già oggi – al momento della nostra partenza – la gente stava decisamente aumentando (nel we c’è anche l’Ice Festival).
Il livello generale è medio alto: per divertirsi secondo me è meglio avere qualcuno che tiri il V, poi qualche intermezzo più facile chiaramente si trova. Le candele predominano: mai viste tante tutte insieme, più “facili” o quasi impossibili.
Il riscaldamento, nella cultura svedese, non è contemplato: scaliamo Rottenpissoir/Groll subito, è quella più libera. In realtà facciamo in tempo a calarci e scalare anche la prima parte di Arborium, la classica, prima che diventi buio.
Il giorno dopo: Rubezahl, una delle classiche della zona, avvicinamento di ben 45 minuti. Cascata bellissima, verticale, impressionante a vedersi, da sotto. Il sencondo tiro è un diedro di ghiaccio, scalabile e divertentissimo, con uscita in camino. L’uscita facile si rivelerà essere un tiro verticale per una ventina di metri, con ghiaccio liscio e duro e con un paio di passi strapiombanti alla fine, ma che figata!
I terzo giorno partiamo (alle 10, come sempre) con intenzioni bellicose, ma fatti quattro passi capiamo che forse siamo un po’ stanchini dal giorno prima. Così ci rassegniamo a lasciare qualcosa per la prossima volta, scaliamo un paio di tiri più facili e facciamo un po’ gli spettatori. Ma ben presto decidiamo di averne abbastanza e ci buttiamo nella nuova frontiera dell’estremo. Basta cascate! Abbiamo scoperto che ci sono motivi più validi per venire a Kandersteg.
Il nuovo sport è molto più rischioso, si svolge a velocità elevatissime, richiede autocontrollo e perfetta padronanza tecnica, tutto si decide in un attimo, insomma ci vuole gran level…..le slitte . Peccato aver perso tutto quel tempo, prima, a ravanare al freddo.